”Ossimori, Verità e la forza propulsiva dell’Equilibrio.”

Messo lì volutamente,

l’uomo, nella sua piena consapevolezza di stato contingente,  si trova all’interno di una condizione “ossimorosa”;  se così mi è concesso l’uso di questo termine e così anche della sua immagine semi-onirica che vorrei darne.

La parola “ossimoro1indica un qualcosa che contiene, simultaneamente, due termini di senso contrario, due differenti realtà, due condizioni in antitesi tra loro. Come, ad esempio, ”oscura luce”,   “silenzio assordante”,  “lunghissimo attimo”  e così via.

Una condizione meravigliosa quella dell’uomo, di “vitale morte”2

Condizione meravigliosa difficile da afferrare se si insiste nel vedere, e nel vivere, la condizione umana solo all’interno dello spazio mono-dimensionale dell’immanente.

Una condizione unica quella dell’uomo, in quanto dotato di Ragione e Sentimento, simultaneamente. Due differenti forze che, se unite, indicano una direzione verso la quale l’uomo non guardava. Una direzione che, forse, lo conduce verso altre condizioni conoscibili di ordine superiore.

Una condizione unica e privilegiata che, se lo vuole, lo può condurre lungo un tracciato ascensionale, progressivo e tutto proteso in avanti. Un percorso costruito all’interno di uno spazio pluri-bi-dimensionale3 “immanente-trascendente”. Una linea nuova e diversa, che si innalzerà al di sopra della sconfinata area del Dubbio: la scelta giusta, per l’uomo, rimarrà sempre un’impresa difficile.

I grandi ritorni, le ciclicità, l’alternarsi delle stagioni, il giorno e la notte, il bene ed il male altro non sono che delle manifestazioni di due potenti forze contrapposte, generate dal primordiale sdoppiamento dell’Uno sconosciuto. L’uomo  è chiamato a dominare e governare queste forze.

Una “ottimizzazione”, una Sintesi data dall’unione di due palpiti, due limiti, due antitesi che possono manifestarsi, ad esempio, sia nelle materie primordiali come acqua e fuoco, aria e terra, quanto nelle energie magnetiche positivo/negativo, ed ancora nei numeri binari; una Sintesi “Divina” che ha dato origine a Tutto4.

Forze contrapposte dalle quali, grazie ad una misteriosa fusione, nasce un’unica forza propulsiva chiamata Equilibrio. Queste forze permettono ogni perenne ciclico movimento, ogni evoluzione, ogni morte che termina con una sensazionale rinascita. Forze che permettono all’Uomo Verticale di essere messo lì, come asse di congiunzione tra la sfera Terrestre e quella Celeste. Uomo Verticale Pensante, capace di generare ragionamenti sensati sull’etica, sulla morale e sulle possibili “Verità” delle cose in genere, sia nel campo dell’immanente che in quello del trascendente.

La parola verità, in lingua ebraica Emeth, ha una costruzione interessante: essa è formata dalla radice triconsonantica Alef, mem e tau.

La “alef” è la prima lettera dell’alfabeto e rappresenta, in termini cabalistico-esoterici, il numero uno ed il soffio vitale: l’En-Sof , così viene definita la alef nella mistica ebraica.

Alla lettera “alef” si contrappone la lettera “tau”, che è ultima lettera dell’alfabeto ebraico, con un valore numerico- cabalistico di 400, quello più alto e quello posto più lontano dal numero uno.

La mem è  la lettera centrale della parola Emeth.

Togliendo  la lettera Alef, cioè quella corrispondente allo “spirito vitale”, si ottiene la parola Meth, che significa morte. Pertanto, la parola “Emeth-verità”, vedendola come un ossimoro, contiene al suo interno vita e morte, alto e basso, vicino e lontano. Un  vero ed un falso, o meglio un “diversamente vero” se vogliamo.

E’ la verità che si svela per quella che è, cioè per un qualcosa di impossibile da afferrare, se non per brevi e continui “divenire” all’interno di un presente perpetuo che possiede contemporaneamente, nel momento che lo si vive, una componente di  passato definito  ed una  di futuro indefinito.

Una verità, quindi, che sfugge alla acquisita conoscenza del momento, in quanto si é sempre impegnati con le accelerazioni evolutive del “dopo”.5

Un luogo, quella della Verità per la mente umana, instabile. È questa la meravigliosa condizione dell’uomo in cammino, tutto proteso in avanti.  Un luogo dove la conoscenza acquisita, seppur di momentaneo  valore  concreto,  ogni  volta permette di dare delle forme alle cose. E l’uomo comprende così l’esistenza di una Causa Prima e per cui tutto è ciò che è.

Proprio come la Sintesi Divina, posta tra tesi ed antitesi, l’Equilibrio può essere per l’uomo un intelligente mezzo propulsivo che gli permette di raggiungere una possibile felicità. Una “serena felicità” fatta di Terra e di Aria, di Acqua e di Fuoco. Di Sole e di Luna.

La verità può essere paragonata, quindi, ad un progresso dinamico dove la nostra mente si evolve fino ad un attimo prima della meta, per poi vedere questa nuovamente come uno stimolante punto di ripartenza e certamente non come un punto zero.

Curiosamente, sotto la lettera mem (in lingua ebraica), componente centrale della parola Emeth, vi troviamo le seguenti parole col significato di:

Metà, mezzo, retto, perfezione, chiave, colonna, santuario, speranza, divinazione, elevato, in cima, spazio vasto, fantasia e livella.

Baltasar

1 Figura logica che consiste nell’accordare, nella medesima espressione, parole di senso opposto (Dizionari Garzanti)

2 Vita e morte, nell’uomo, sono due condizioni certe, reali; pertanto la piena consapevolezza, l’accettazione ed il riconoscimento di ciò non può che condurre l’uomo verso uno stato di “logica”serenità.

3 Nello spazio bi-dimensionale immanente-trascendente, si aprono altri infiniti spazi verso la conoscenza.

4 La nascita, avvenuta per scissione e da un qualcosa che era UNO, di due forze contrapposte, uguali e contrarie; generando così un moto perpetuo alimentato dalle due polarità.

5 Il presente perpetuo è uno spazio elastico, dove la capacità di “allungamento” molto dipende dalle capacità intellettive, e sensitive, del singolo; uno spazio, dunque, di diversa dimensione per ogni singolo uomo.

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