Tanakh, Bibbia e Corano sono libri sacri? Certamente sì, per le dottrine iniziatiche lo sono!

L’essere umano ha inventato le religioni, l’essere umano ha elaborato complessi riti e dogmi al fine di rendere più credibile, l’incredibile: che esiste un dio invisibile che ci osserva e ci giudica, in base ai nostri comportamenti più o meno sottomessi; che ogni cosa che accade nel nostro mondo è la conseguenza di un potere “superiore” all’umanità, un potere il cui unico fine è punire o premiare.

Un giorno l’intera umanità scoprirà che nulla di più lontano dalla verità è stato mai elaborato: siamo noi gli artefici dei nostri destini individuali e collettivi, con le nostre “scelte”.

Possediamo il libero arbitrio, ma non lo adoperiamo! Questo è il potere dell’élite: farci credere inermi, incapaci, indifesi alla merce di qualche divinità “superiore”.

Grazie a uomini come Anton van Leeuwenhoek e Louis Pasteur, abbiamo scoperto, che quelli che i medici antecedenti alle loro scoperte definivano “demoni invisibili”, altro non erano che “batteri”.

I batteri sono organismi, invisibili a occhio nudo, hanno fatto più morti di qualunque altra cosa nella storia umana.

Con tutta probabilità un giorno si scoprirà che quel che definiamo dio è qualcosa di cui noi tutti facciamo parte e non qualcuno a cui sottometterci o da temere e non di certo qualcuno che ci ama o teme.

Gli esseri umani un giorno comprenderanno di essere polvere di stelle, di essere un tassello dell’intera esistenza.

Se una qualsiasi cellula del vostro corpo prendesse “coscienza” di sé, e iniziasse a porsi domande sull’esistenza e quant’altro, a che conclusione giungerebbe?

Probabilmente crederebbe di essere “speciale”, prescelta da un potere superiore. Il problema è, che quella cellula potrebbe iniziare a comportarsi in maniera “non armonica”, indipendente dalle altre, questo produrrebbe in voi o in me, la condizione che comunemente definiamo “malattia”.

Ma quando le cellule sono “consapevoli” d’esser un tutt’uno con il corpo che le ospita, anzi di formare il corpo che le ospita, allora esse faranno tutto il necessario per il “mutuo benessere e reciproco rispetto”, armonia o omeostasi, è questo produrrebbe in voi e in me “benessere”.

L’intero sistema Solare, di cui facciamo parte non è altro che un granello di sabbia nel cosmo… Quanto potremmo allora noi, comprendere di Dio?

Siamo arroganti esseri sensienti, che giocano a circoscrivere il tutto “Dio” in un’unità individuale e selettiva.

Noi esseri umani siamo polvere di stelle, togliamo la polvere e ridiventiamo stelle!

Ogni dottrina religiosa della storia umana, ha da sempre manifestato una volontà scatologica nel rendere poco accessibile la conoscenza tenuta, gelosamente, nascosta nelle mani dei più alti ranghi iniziatici.

Dovuto a tale comportamento possiamo suddividere ogni dottrina religiosa in: esoterica e essoterica.

Esoterismo è il termine con cui si indicano, in senso lato, le dottrine di carattere almeno in parte segrete o riservate. La verità occulta o i significati nascosti di tali dottrine sono accessibili solo ai cosiddetti iniziati, prevedendo spesso diversi gradi di iniziazione.

Il termine appare per la prima volta in una lingua moderna, il francese, nel 1828. Si contrappone a essoterico, parola che indica una conoscenza aperta a chiunque.

In altre parole, indistintamente, ogni dottrina ha diversi gradi di “interpretazione”, in base all’estemporanea prospettiva del seguace. Il livello acquisito all’interno della propria congregazione religiosa, oltre all’egocentrico stato mentale determinato dal credere d’esser diversi, dona una conoscenza superiore, per contenuti informativi, rispetto al livello di provenienza.

Concettualmente anche le dottrine religiose sono state elaborate a forma piramidale, man mano che si sale di gradino nella piramide (grado iniziatico) si può accedere ad una conoscenza più ampia. Stesso sistema adoperato per ogni percorso scolastico: asilo, elementari, medie, superiori, università, dottorato.

Si “la conoscenza” è tutto, infondo noi esseri umani siamo esseri immortali (anime) che provano un’esperienza mortale (la vita), attraverso il corpo (cervello) e grazie alla mente (software operativo) e lo spirito (energia bioelettrica).

Io credo in “Dio”, ma non credo nelle religioni, come unico mezzo di comunione tra noi e il tutto. Come gli albigesi (catari) e gli esseni, credo che ognuno di noi può indistintamente, accedere alla condizione necessaria per esser ispirati, guidati da un “sé” superiore.

Dottrine iniziatiche

Il termine iniziazione, proveniente dalla lingua latina (initiatio), identifica un inizio. Il verbo relativo, iniziare, sta a significare l’avviare una particolare azione o evento. L’iniziato è colui formalmente è stato invitato da una forza maggiore, di natura umano o non, a intraprendere il percorso necessario per ricodificare la propria esistenza, smettendo d’esser uno schiavo dei sensi, per possibilmente divenire “il vero proprietario della propria esistenza”. Il termine utilizzato nella dottrina cristiana per indicare questo strumento è stato codificato come “libero arbitrio”: essere artefici del proprio percorso evolutivo (fato).

Iniziati famosi nelle narrazioni allegoriche, sono per esempio, Pinocchio il figlio non naturale di Giuseppe, che compie un “viaggio” iniziatico che lo vede “burattino”, grazie a diversi gradi di iniziazione la sua storia “finisce” dove inizia la vita del bimbo vero; altro esempio famoso, è l’allegoria voluta dall’élite di un uomo che diventa un “super uomo”, Yeoshua Ben Yosef figlio non naturale di Giuseppe, attraverso una lunga ricerca interiore diviene dopo la morte, il vero figlio di dio; altri esempi provengono dalle storie di Edmond Dantès (il conte di monte Cristo), Eracle, Sansone, Luke SkyWalker, He man, etc. etc.

Le tre consorelle figlie di Abramo

Le tre grandi religioni monoteiste, dopo un attento studio risultano essere “dottrine iniziatiche” di natura archetipa/astronomica/astrologica/alchemica e scientifica.

Le tre religioni allegoricamente hanno un’unica matrice “Abramo” il nuovo “Adamo”, padre di Ismaele (Musulmani) e Isacco (Israeliti). Abramo il “papa” degli Arcani maggiori. Abramo che insieme al figlio Ismaele eresse la Kaʿba (o al-Kaʿba) anche nell’adattamento in lingua italiana Caaba o Kaaba; in arabo: كعبة†, Kaʿba, che deriva dal sostantivo kaʿb, che significa “dado” o “cubo”. Abramo il primo Cabalista. La Caaba è il sacro monolite a forma di masso nero, in cui è incastonata la Pietra Nera della Mecca (Alhajar Al-Aswad), inglobata nell’angolo sudorientale della Ka’ba, attorno alla quale i pellegrini compiono ritualmente sette giri in senso antiorario, una pratica che fa riferimento al culto degli astri (i sette pianeti dell’antichità – i sette chakra principali – i sette pianeti interni). Lo stesso masso nero sembra essere stata oggetto di venerazione anche prima di Maometto, ritenuta caduta dalla luna. Abramo il primo “massone”. La Caaba tanto omaggiata da Stanley Kubrick in uno dei suoi capolavori, 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey), ma anche da Luc Besson nel film “Lucy” (Lucifer, il portatore di Luce).

Abramo il Monolatra e Re Giosia il Monoteista

Abramo erroneamente definito “padre del monoteismo”, era consapevole dell’esistenza di diverse divinità e per proprio tornaconto ne scelse una da seguire. Per Abramo è stato coniato il termine “Monolatra”.

L’enoteismo (dal greco antico εἷς “uno” e θεός “dio”), termine coniato da Max Müller, indica un tipo di religiosità che prevede la preminenza di un dio su tutti gli altri, tale da accentrare su di esso tutto il culto; è pertanto una forma di culto intermedia tra politeismo e monoteismo, in cui è venerata in particolar modo una singola divinità, senza tuttavia negare l’esistenza di altre divinità, di cui però di solito è sottolineata l’estraneità e/o l’inferiorità.

Sebbene siano concetti molto simili, enoteismo e monolatria (dal greco μόνος, “unico”, e λατρεία, “culto”) differiscono su alcuni punti. Nell’enoteismo ad esempio non è escluso che gli altri dèi, per quanto inferiori, siano oggetto di forme di culto significative e talvolta preminenti rispetto alle divinità maggiori. Sul piano temporale enoteismo e monolatria possono succedersi: accade dunque che nell’enoteismo il culto di un unico dio, all’interno di un più vasto pantheon, sia un sistema momentaneo per avere favori nell’immediato, da quella determinata forza divina; nella monolatria questo schierarsi dalla parte di un’unica divinità risulta essere più longevo nel tempo, vera passerella per il monoteismo.

Ampie notizie sul regno di Giosia si trovano nella Bibbia e in particolare nel Secondo libro dei Re 22-23, 35 e nel Secondo libro della Cronache 34-35). Giosia divenne re a 8 anni e regnò per 31 anni. Nel suo dodicesimo anno di regno cominciò a restaurare il culto esclusivo di Yahweh, distruggendo dai santuari tutti gli oggetti di culto degli altri dei come Baal (“riempiendone il posto con ossa umane”), trucidando tutti i sacerdoti ancor vivi, e arrivando a dissotterrare e bruciare sui loro altari le ossa di quelli morti (Secondo libro dei Re 23, 4-16).

Giosia fu a ragion o torto il “fautore” del Monoteismo dottrinale, imposto con severità e a volte con estrema ferocia. Il comportamento di Giosia fu riproposto da altri due condottieri; da Costantino il grande, che con estrema ferocia impose il cristianesimo romano evangelico apostolico; da Maometto, che con estrema ferocia impose l’islamismo.

3 condottieri, 3 guerrieri, 3 conquistatori fondamentalisti, repressivi e autocratici, che si sono arrogati il diritto di “sapere” cosa vuole dio. Ma quale dio? Il loro… un dio che rispecchia la loro natura, violenta e repressiva.

Abramo e Melchidesech

La figura di Melchidesech appare nel libro della Genesi 14,18: 17 Quando Abram fu di ritorno, dopo la vittoria su Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. 18 Intanto Melchidesech, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19 e benedisse Abramo con queste parole: “Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici”. Abramo gli diede la decima di tutto.

Abramo, antenato degli Ebrei, rispettava Melchidesech come suo superiore, ma Melchidesech non apparteneva al popolo ebraico, in quanto Abram non lo aveva ancora fondato…

Abramo è esistito?

Non esistono prove storiche inequivocabili dell’esistenza di Abramo, ma esistono “similitudini”, come per ogni personaggio biblico, con personaggi mitologici o storici antecedenti alla presunta nascita dei personaggi biblici.

Abramo condivide bizzarramente, alcune similitudine con il dio celeste della mitologia mesopotamica “An” in lingua sumerica, Anum o Anu in accadico.

Abramo come Re “An” ebbe due figli, il maggiore con una concubina e il minore con la propria sorellastra. Come nella storia di Re An è il minore a ereditare il trono.

Abramo il papa, padre, papà dei due popoli, Ismaeliti e Israeliti, Abramo il “Papa” degli Arcani Maggiori.

Il libro: La Bibbia

La Bibbia dell’Imperatore Costantino, con oltre 5 miliardi di copie vendute è il libro più “letto” al mondo.

Urge una correzione: la Bibbia Giudaico/Cristiana è il libro più diffuso al mondo.

Poiché la maggior parte dei possessori del suddetto libro, non lo hanno “mai” letto, ma unicamente tenuto come “monile” o oggetto di potere e protezione!

La sorte della sua diffusione, proviene principalmente dall’operato dell’imperatore Costantino, che inizialmente dopo la sua falsa conversione, “IMPOSE” come religione di stato del vasto impero romano, la “neo fondata” religione imperiale cristiana romana apostolica.

Falsa conversione, perché Costantino non ha mai smesso di far parte dei cultori del “Sol Invictus”, primo culto antropomorfo del Sole e delle sue consorelle “le stelle” (il Sole è una stella).

Primo, per modo di dire… l’umanità consapevolmente o meno, ha fin dagli albori della “paleocorteccia” venerato tutti gli oggetti della volta celeste, visibili a occhio nudo e incredibilmente anche quelli non visibili, senza “moderni” strumenti, quali telescopi spaziali.

Nel globo terrestre sono stati ritrovati “osservatori” spaziali, e monumenti megalitici in pietra, che ricalcavano sulla superficie terrestre alcuni tra i più importanti “monumenti” della volta celeste (come in alto così in basso).

In pietra, perché è l’unico materiale in grado di resistere al tempo, agli agenti atmosferici, alle radiazioni solari e in taluni casi alle bombe atomiche.

Albert H. disse: Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre.

Albert, aveva ben compreso la ciclicità dei fenomeni ambientali e geopolitici, per cui le civiltà vengono distrutte o si autodistruggono, per dar spazio a nuove e fiorenti civiltà, che in parte adottano usi e costumi dei malcapitati predecessori.

Fin dagli albori dell’intelletto (la neocorteccia, il fuoco sacro), l’umanità ha onorato e adorato gli oggetti che illuminavano il buio.

Il buio… la primordiale paura intrinseca nell’inconscio collettivo descritto da Carl Gustav Jung nel suo studio dei ricordi “primordiali” o archetipi.

La parola archetipo deriva dal greco antico ὰρχέτυπος col significato di immagine: arché (“originale”), típos (“modello”, “marchio”, “esemplare”); è utilizzata per la prima volta da Filone di Alessandria e, successivamente, da Dionigi di Alicarnasso e Luciano di Samosata.

Il termine viene usato, attualmente, per indicare, in ambito filosofico, la forma preesistente e primitiva di un pensiero (ad esempio l’idea platonica); in psicologia analitica da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell’inconscio umano; per derivazione in mitologia, le forme primitive alla base delle espressioni mitico-religiose dell’uomo.

Il buio… morte certa per i primi ominidi, che non potendo “vedere” i predatori notturni, divenivano facili prede per quegli esseri, divenuti i nostri “demoni”.

Il buio… morte lenta (dissenteria, parassitosi, etc.) per i primi ominidi, che non disponendo dell’illuminante fuoco, non potevano “cuocere” le carni occasionalmente mangiate.

Il buio… che per molti millenni ha fatto della Luna, l’oggetto più venerato, essendo essa presente sia di notte che di giorno.

La Bibbia cristiana o più precisamente dell’Imperatore Costantino è un vero e proprio sunto e connubio, delle più antiche tradizioni esoteriche ed essoteriche del nostro globo. Per redarla è stata utilizzata in parte la “Bibbia ebraica”, termine solitamente usato per indicare i testi sacri della religione ebraica, l’etimologia di Bibbia è greca e significa semplicemente “libri”, il termine più frequentemente usato è tuttavia Tanakh, acronimo privo di significato nella lingua ebraica e formato dalle iniziali delle parti nelle quali vengono raggruppati i 24 libri:

Torah (= Legge o anche Insegnamento; Pentateuco = 5 Testi (Libri) in greco)

Neviim (= Profeti) a loro volta divisi in profeti anteriori e posteriori

Ketuvim (= Scritti; Agiografi = scritti sacri in greco)

Per comprendere “la Bibbia”, dobbiamo ripercorre brevemente il percorso storico di un popolo “misterioso”, per certi versi “inesistente”, il popolo di Abramo, detto “l’ebreo”.

SECONDO LA TRADIZIONE EBRAICA, l’ascendenza ebraica è fatta risalire ai patriarchi biblici Abramo, Isacco e Giacobbe, che vivevano a Canaan intorno al XVIII secolo p.e.v. Storicamente, gli ebrei si erano evoluti in gran parte dalla Tribù di Giuda e Simeone, e in parte dalle tribù israelite di Beniamino e Levi, che tutti insieme formavano l’antico Regno di Giuda. La prima apparizione del termine “ebreo” o di una parola assonante, risale agli archivi egizi: i khabiri erano un popolo nomade del territorio a ovest del Giordano, una regione alla quale tali documenti si riferiscono come R-t-n-u (pronuncia Rechenu). La parola semitica “ever”, da cui deriva la parola ebreo, significa “colui che attraversa” o “colui che passa”. Secondo alcuni dietro questa denominazione si potrebbe celare il significato di “nomadi”, mentre secondo altri deriverebbe dall’espressione ever a Jarden, “al di là del Giordano”.

Tutto ciò secondo la tradizione orale tramandata da padre in figlio, di generazione in generazione dai tempi dei Sumeri!

Perché troppo spesso “dimentichiamo”, che qualunque sia la verità storica sul fantomatico popolo “ebraico”, di certo tutti i racconti narrati, inerenti il fantomatico popolo, hanno tratto ampio spunto dai racconti narrati nelle tavole di argilla scritte in una delle prime forme di scritture (cuneiforme), dopo L’ULTIMO DILUVIO UNIVERSALE (ultimo cronologicamente, ma non l’ultimo…).

La stessa Bibbia indica i natali di Abramo (circa 4000 anni fa) presso quell’area geografica oggi nota come Iraq (Ur dei Caldei). L’Iraq di 4000 anni fa, faceva parte di una delle prime grandi civiltà storicamente documentate, la civiltà Sumera dell’area Mesopotamica.

Per comprendere a fondo, “la bibbia ebraica” e le sue consorelle “la bibbia Cristiana” e “il Corano”, dovremmo studiare minuziosamente il popolo Indù della tradizione Vedica, il popolo Sumero, il popolo Assiro Babilonese e il popolo Egizio. Perché attraverso la correlazione storica mitologica di questi popoli ch’è stato possibile, creare uno dei libri più “meravigliosi”, fantasiosi, ma minuziosamente esatti in termine di “trasposizione” della storia dell’umanità.

Costantino seguace del Sol Invictus, fu solo l’ennesimo uomo di potere, che grazie alla bacchetta del comando, servi un “élite”, che fin dopo l’ultimo diluvio universale si contende le sorti dell’umanità, attraverso il controllo e la manipolazione della “conoscenza” e delle “coscienze” umane. Tale élite è stata definita in tantissimi nomi lungo la storia occulta della razza umana.

L’élite si è frammentata nei millenni ed a volte autodistrutta o quasi, vi è traccia indelebile dei suoi membri e fautori. Gli ultimi 2000 anni della storia umana, sono stati brillantemente manipolati dagli appartenenti di questo gruppo di potere, che non ha una finalità oggettiva reale, ma lo scopo di mantenere l’umanità nel buio delle incertezze, perché essa non possa ridiventare “meravigliosa”, potente e indipendente.

L’élite non ha una nazione, non ha unna bandiera, non ha un credo, non ha dogmi da seguire, ha solo uno scopo: dominare e controllare dividendo. “Divide et impera”.

Gli appartenenti all’élite sono diretti discendenti dei fautori delle più grandi atrocità della storia umana, sono diretti discendenti di chi ha detenuto il “potere” in ogni parte del globo.

Dell’élite fanno parte personaggi di ogni nazione e religione, non avendo essi un vero credo e sentendosi “i dominatori del pianeta terra”.

Uno dei prossimi passi, fondamentali per l’élite è la creazione di un “nuovo ordine mondiale”, nuovo, perché lungo la storia ve ne sono stati molti, prima e dopo l’ultimo diluvio universale:

Sumer, Babilonia, Egitto, London, New York.

Attualmente il centro di comando è stato innalzato nello Stato transcontinentale del Kazakistan presso la capitale “Astana”, anagramma di “Satana”. No, non quel satana, prepotentemente voluto, dagli artefici della campagna denigratoria ai danni di una delle massime divinità Sumere, “il dio Enki” signore della terra, signore della medicina, signore dell’acqua, etc.

Il satana cristiano è servito e serve all’élite per far allontanare le coscienze dal risveglio necessario per illuminare il cammino dell’evoluzione.

La campagna denigratoria dell’élite ha lo scopo di far allontanare le persone dalle corrette chiavi di lettura di uno dei libri di potere più importanti della storia umana.

I templari erano entrati in possesso, di quelle chiavi di lettura, scoprendo per i loro tempi e anche per i nostri, qualcosa di “inverosimile” di assolutamente “inimmaginabile”; ma stranamente e minuziosamente narrato nelle tavole di argilla delle civiltà dell’area mesopotamica e nelle biblioteche dell’area mesoamericana.

La confusa storia ufficiale, narra di come Colombo (la colomba) inviato con tre caravelle portatrici del sigillo templare (croce rossa), abbia scoperto il nuovo mondo… Come prima di lui un nuovo mondo era stato scoperto dai colombi di Noè e dalla Colomba proveniente dalla Luna, la regina Semiramide. La croce rossa simbolo del pianeta Nibiru, il pianeta del passaggio, con onore portato al petto di Jacques de Molay (ufficialmente, ultimo gran maestro templare) e dal personaggio principale dei “dominatori dell’universo” He Man, abitante del pianeta “Eternia”. La croce rossa, forma della chiesa di Saint George, una delle 11 scavate nella roccia a Lalibela, in Etiopia. La cappella è un monolite a forma di croce simmetrica, scavato per una dozzina di metri nella roccia tufacea (rossastra).

Grazie agli studiosi delle mummie Egizie e Mesoamericane, abbiamo prove certe, che vi è stato un qualche tipo di “contatto”, tra le due civiltà apparentemente distanti nel tempo e nello spazio.

La dottoressa Svetla Balabanova, tossicologa dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Ulm, specializzata nell’identificazione di tracce di stupefacenti nei capelli dei cadaveri di tossicodipendenti. La scienziata nel 1992 stava conducendo studi sulle mummie peruviane precolombiane nella speranza di documentare l’uso della cocaina, conosciuta, come dimostrano i reperti archeologici, fin dal 2500 a.C. Animata da una simile scoperta, la Balabanova radunò una squadra di esperti in medicina legale con cui eseguì ulteriori test su mummie sia egizie sia peruviane, nonché su scheletri rinvenuti in Sudan e nella Germania meridionale. Ad infittire il mistero, anche questi campioni presentavano tracce di stupefacenti. Alla fine del 1992 gli studiosi avevano esaminato undici mummie egizie, trovando nicotina in ognuna di esse, cocaina in otto ed hashish in dieci; delle circa settantadue mummie peruviane, almeno ventisei presentavano tracce di nicotina, sedici di cocaina, venti di hashish. Nei due scheletri sudanesi venne riscontrata nicotina, mentre cocaina e hashish erano assenti; infine, otto dei dieci scheletri tedeschi contenevano tracce di nicotina, ma in nessuno di essi venne identificata la presenza di cocaina o hashish.

La nicotina, sotto forma di tabacco, giunse nel Vecchio Mondo solo dopo Colombo, e si diffuse in seguito ai viaggi del famoso comandante inglese sir Walter Raleigh, che introdusse l’uso del fumo. Prima di allora anche la cocaina era sconosciuta nel Vecchio Mondo, e divenne una droga popolare solo nel tardo XIX secolo. La utilizzava anche Sigmund Freud, il padre della psicanalisi.

La cocaina è un alcaloide che si ottiene dalle foglie della coca (Erythroxylum coca), pianta originaria del Sud America, principalmente del Perù, della Colombia e della Bolivia, o per sintesi dall’ecgonina.

Le scelte strategiche dell’élite, e l’operato degli agenti inviati appositamente per depredare e cancellare le prove di uno scomodo passato, hanno reso quasi del tutto inaccessibile la conoscenza necessaria per poter esser certi che hai tempi delle piramidi, una società globale esisteva.

Grazie all’operato di ricercatori e studiosi, non tutto è perduto… Vi sono le documentate scoperte di Padre crespi, la città di Tenochtitlan (capitale dell’impero Azteco) in onore di Enoch figlio di Caino, la scoperta di William Gadoury, di appena 15 anni, che soprapponendo la mappa delle costellazioni ha compreso che i Maya costruivano le città rispecchiano la mappa delle costellazioni.

Esistono altre prove documentate, come quelle esposte da un accademico anticonformista che sta sfidando il sapere convenzionale diffuso sulla preistoria del Canada. Egli sostiene che un sito archeologico nel sud Alberta sia davvero un grande tempio del sole all’aperto, con un calendario molto preciso, antico di 5.000 anni, antecedente sia a Stonehenge in Inghilterra che alle piramidi d’Egitto. Gli archeologi classici considerano quel tumulo circondato da rocce, essere solo un’altra ruota della medicina lasciata dai primi aborigeni. Ma un nuovo libro del professore Gordon Freeman, professore in pensione dell’Università dell’Alberta, sostiene che il tumulo sia in effetti il centro di una raffigurazione in pietra con una dimensione di 26 chilometri quadrati che segna il passaggio delle stagioni e le fasi della luna, con una precisione maggiore rispetto anche al nostro calendario attuale. “La genialità esisteva nelle praterie di 5.000 anni fa”, sostiene Freeman, ex capo del dipartimento di chimica fisica e teorica di quell’università. La fascinazione di Freeman per la preistoria della prateria risale alla sua infanzia “indiana”. Ed altre ancora…

L’élite non venera gli Astri, non venera la Luna, ma ne comprende l’influenza e l’interazione negli scambi energetici tra micro e macrocosmo, tra l’uomo, la terra e il cosmo. Attraverso la conoscenza ha manipolato indistintamente le sorti di ogni civiltà del passato e del presente…

La bibbia è un trattato alchemico/archetipo/astronomico/astrologico/mitologico e dunque scientifico.

Alchemico perché tratta la chimica del cervello umano (dio nel corpo).

Archetipo perché il modello allegorico utilizzato per dar vita ai protagonisti, specialmente i 22 principali del vecchio testamento, ricalca i 22 archetipi della coscienza umana (i 22 modi di base di essere e comportarsi).

Astronomico perché in special modo il nuovo testamento attraverso l’allegoria “il cristo sole” ricalca il sistema solare di cui il pianeta terra fa parte (dunque molto prima di galileo, l’élite era a conoscenza del sistema eliocentrico).

Astrologico perché anche un astrologo neofita, potrà verificare come ogni personaggio biblico, subisca l’influenza dell’astro che gli viene attribuito. Non molto conosciuto è la correlazione tra le 12 tribù ebraiche e lo zodiaco. Normalmente si tende a ricordare unicamente la tribù di Giuda (il leone). Più conosciuta è la correlazione tra i 12 apostoli e le 12 costellazioni:

Simone/ariete, Taddeo/Toro, Matteo/Gemelli, Filippo/Cancro, Giacomo Magg./Leone Tommaso/Vergine, Giovanni/Bilancia, Giuda/Scorpione, Pietro/Sagittario, Andrea/Capricorno, Giacomo Min./Acquario, Bartolomeo/Pesci.

Mitologico perché attraverso una continua trasposizione, ogni popolo ha assorbito i culti ancestrali, revisionandone nomi e ambientazione. Esemplare il culto dell’eroe solare Sansone (figlio del sole, piccolo sole; quello che doveva essere il salvatore del popolo ebraico, il nazireo/nazareno), che a sua volta ricalca le orme di Eracle (Ercole) nelle diverse culture, andando a ritroso nel tempo fin riscoprirlo in Enkidu e Gilgamesh (il primo re eroe, dopo l’ultimo diluvio universale). Da chiarire, che ogni racconto “mitologico” ha anch’esso una basa storica/allegorica, un linguaggio a volte poco comprensibili, se non attraverso lo studio della cultura e del simbolismo che gli ha prodotti.

Gli esseri umani non hanno sempre ragionato alla stessa maniera, dunque il loro modo di concepire e interpretare il mondo esterno (al loro cervello), si è modificato gradualmente.

Per questa nozione antropologica, ritroviamo lungo la storia umana diversi modi di “interpretare” la conoscenza acquisita o esternata: graffiti, petroglifi, geroglifici, ideogrammi, alfabeto, musica, matematica, etc. Gli archetipi sono il punto di partenza e il punto di arrivo dell’espressione umana… Comunicare per archetipi, vuol dire essere “connesso” con i diversi modi di comunicare che possiede il nostro organismo: i sensi e le onde elettromagnetiche.

In principio il dio Biblico, creo tutto attraverso il verbo, così come la massima divinità Brahman, generatore della trimurti Indù, Brahama, Vishnu e Shiva, crea tutto attraverso il sacro verbo “l’OM”, che non è un’espressione gutturale, ma energetica e sensoriale.

Abramo il Brahma della tradizione Indù, Vishnu (Enlil, Isacco) e Shiva (Enki, Ismaele).

Esistono buone probabilità che la razza umana, evolva ulteriormente da un punto di vista antropologico, generando uno strato cerebrale superiore alla neocorteccia. Probabilmente avremo la capoccia (cranio) più grande, per ospitare l’ulteriore strato cerebrale. Quel passo evolutivo potrebbe “ridarci” le capacità cerebrali, necessarie a comprendere con estrema chiarezza i messaggi implicitamente lasciati dai nostri avi, messaggi che parlano di una nuova fine del mondo e di un nuovo inizio di era.

Come dice l’illuminato Yeshua Ben Yosef: In Luca (22:10), quando i discepoli chiedono a Gesù dove si preparerà la Pasqua dopo la sua morte, Gesù replicò:” Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà.”

Dopo la morte di Gesù dei pesci, noi (la terra) seguiremo la casa astrologica dell’acquario!

Il valore dei tre libri sacri del falso monoteismo

I potenziali massoni, come i cultori delle tre grandi religioni monoteiste, non si rendono conto dell’universalità della massoneria e delle tre consorelle. Ogni neo massone giura fedeltà dinanzi ai tre testi sacri, ogni massone crede in dio, così come i seguaci delle tre consorelle.

Il valore dei tre testi non è semantico ma scientifico, dovuto a le nozioni contenute in essi, nozioni che narrano di un antico passato, dove dio plasmo l’umanità, dove i grandi sauri regnavano, dove i discendenti dei grandi sauri camminavano in mezzo a noi, dove i figli di dio si univano carnalmente alle donne, dove una bomba atomica distrusse Sodoma, dove l’inseminazione artificiale assistita era possibile, dove una banca dati di sequenze genomiche era già stata ideata per dar vita a un nuovo mondo, dove i profeti viaggiavano in mezzi volanti, dove è stato possibile la selezione artificiale del bestiame, dove è stato possibile l’addomesticamento dei cereali grazie, alla manipolazione genetica delle piante, come fanno i genetisti della compagnia Monsanto, dove attraverso droghe psicotrope si accedeva ai reami del “sé” superiore, e tanto, tanto altro ancora.

Parte di questo articolo è stato estratto da “La Bibbia dell’Ermeneuta”

Autore dell’articolo, Ben G.R.A. (l’Ermeneuta)

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